[1606] • JUAN PABLO II (1978-2005) • LA LEGITIMACIÓN DEL ABORTO, VIOLACIÓN DEL DERECHO Y DE LA JUSTICIA CON LA HUMANIDAD
Saludo en el rezo del Ángelus, 7 agosto 1994
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1. En la Conferencia Internacional sobre la Población que se celebró en Ciudad México en 1984 se afirmó con razón “en ningún caso debería promoverse el aborto como método de planificación familiar”. Es de esperar que esa orientación se reafirme con firmeza también en la próxima Conferencia de El Cairo. Si se afirmara la posición contraria, tendente a legitimar aún más la práctica legal del aborto, la Humanidad sufriría otro gran fracaso del derecho y de la justicia.
En efecto, no sólo para las personas, sino también para los Estados y la comunidad internacional vale el principio moral según el cual “la vida humana debe ser respetada y protegida, de manera absoluta desde el momento de la concepción. Desde el primer momento de su existencia el ser humano debe ver reconocidos sus derechos de persona, entre los cuales está el derecho inviolable del todo ser inocente a la vida” (Catecismo de la Iglesia católica, n. 2.270).
El Concilio no dudó en calificar el aborto como “crimen abominable” (Gaudium et spes, 51). Ese juicio tan severo no sólo se funda en la palabra de la Revelación, sino también en la de la razón del hombre. Incluso la ciencia confirma el carácter humano del embrión, asegurándonos que, desde su concepción, es un ser original y biológicamente autónomo, dotado de un proyecto interno que se va actuando sin solución de continuidad, hasta alcanzar la madurez de su desarrollo. Precisamente por eso, vale para el embrión, lo mismo que para las personas ya nacidas, el mandamiento de Dios: No matar.
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2. El Estado tiene el deber de garantizar y favorecer de todos los modos posibles el respeto a la vida de todo hombre. Contra ese deber no se puede invocar la libertad de conciencia y de elección, porque el respeto a la vida es fundamento de cualquier otro derecho, incluidos los de la libertad. Como recuerda el Catecismo de la Iglesia católica “el derecho inalienable de todo individuo humano inocente a la vida constituye un elemento constitutivo de la sociedad civil y de su legislación” (n. 2.273), del modo que “cuando una ley positiva priva a una categoría de seres humanos de la protección que el ordenamiento civil les debe, el Estado niega la igualdad de todos ante la Ley. Cuando el Estado no pone su poder al servicio de los derechos de todo ciudadano, y particularmente, de quien es más débil, se quebrantan los fundamentos mismos del Estado de Derecho” (Congregación para la Doctrina de la Fe, instrucción Donum viate, III; cf. “L’Osservatore Romano”, edición en lengua española, 15 de marzo de 1987, p. 21).
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3. Pidamos a la Virgen, Madre de Dios, que ilumine la conciencia de los responsables y ayude a la Humanidad a salvaguardar el respeto a la dignidad y al valor de toda vida humana desde su concepción. María, que tuvo el privilegio de llevar en su seno al Señor de la vida, obtenga que los padres respeten la vida, que están llamados a engendrar, que la sociedad civil ayude con iniciativas eficaces a las madres en dificultad, y que los gobernantes promulguen leyes siempre y únicamente al servicio de la vida.
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4. Al dirigirnos a la santísima Virgen con la plegaria del Angelus, queremos recordar también hoy la egregia figura de mi predecesor, el Papa Pablo VI, de quien precisamente ayer celebramos el aniversario de su muerte. En su magisterio luminoso reafirmó siempre con valentía la dignidad de todo ser humano y el valor intangible de su vida”.
[E 54 (1994), 1315]
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1. Nella Conferenza Internazionale sulla Popolazione, tenutasi a Città del Messico nel 1984, si affermò giustamente che “in nessun caso l’aborto dovrebbe essere promosso come metodo di pianificazione familiare”. Mi auguro che un tale orientamento venga fortemente ribadito anche nella prossima Conferenza del Cairo. Se dovesse invece affermarsi un opposto indirizzo, volto a dare ulteriore legittimazione alla pratica legale dell’aborto, l’umanità registrerebbe un altro grande fallimento del diritto e della giustizia.
Non solo per i singoli, infatti, ma anche per gli Stati e la Comunità internazionale vale il principio morale secondo cui “la vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita” (1).
Il Concilio non ha esitato a qualificare l’aborto come “abominevole delitto” (2). A fondamento di tale severo giudizio non v’è solo la parola della Rivelazione, ma anche quella della ragione dell’uomo. La stessa scienza oggi reca le proprie conferme circa il carattere umano dell’embrione, assicurandoci che esso, fin dal concepimento, è un essere originale e biologicamente autonomo, dotato di una interna progettualità che si va attuando senza soluzione di continuità fino allo sviluppo maturo. Proprio per questo vale per l’embrione, non meno che per gli individui già nati, il comandamento di Dio: “Non uccidere”!
1. CCC. 2270. [1992 10 11e/2270]
2. Cfr. Gaudium et spes, 51. [1965 12 07c/51]
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2. Lo Stato ha il compito di garantire e favorire in tutti i modi possibili il rispetto della vita di ogni uomo. Non si può invocare, contro questo dovere, la libertà di coscienza e di scelta, perchè il rispetto della vita è fondamento di ogni altro diritto, compresi quelli di libertà. Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, “il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione” (3), sicchè
“nel momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare l’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto” (4).
3. CCC. 2273. [1992 11 11e/2273]
4. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Donum vitae, c. III. [1987 02 22/22]
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3. Preghiamo la Vergine, Madre di Dio, perchè illumini le coscienze dei responsabili ed aiuti l’umanità a salvaguardare il rispetto per la dignità e il valore di ogni umana esistenza fin dal suo concepimento. Maria, che ha avuto il privilegio di portare in grembo il Signore della vita, ottenga ai genitori di rispettare la vita che sono chiamati a generare, alla società civile di sostenere con iniziative efficaci le madri in difficoltà, ai governanti di fare leggi sempre e solo a servizio della vita.
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4. Rivolgendoci ora alla Vergine Santa con la preghiera dell’Angelus, vogliamo anche ricordare l’alta figura del mio predecessore, Papa Paolo VI, di cui proprio ieri ricorreva l’anniversario della morte. Nel suo luminoso magistero egli ha sempre coraggiosamente ribadito la dignità di ogni essere umano ed il valore intangibile della sua vita.
[Insegnamenti GP II, 17/2, 112-114]